Fisioaptonomia palliativa
Approccio fisioterapico domiciliare nei confronti delle persone inguaribili e terminali dove non ha più senso parlare di “cura” intesa dal punto di vista della guarigione ma piuttosto nel “prendersi cura” di una persona giunta al limite della vita.
Fisioaptonomia palliativa
Approccio fisioterapico nei confronti delle persone inguaribili e terminali dove non ha più senso parlare di “cura” intesa dal punto di vista della guarigione ma piuttosto nel “prendersi cura” di una persona giunta al limite della vita.
Il fisioterapista inteso come “riabilitatore” appare in questo contesto come un paradosso, perché non c’è più nulla da riabilitare.
C’è però una persona, con un corpo fisico che soffre e dunque un fisioterapista, in quanto terapista del corpo, può a pieno titolo occuparsi di questo settore della vita dell’uomo, usando però appropriati strumenti e conoscenze.
Armonizzando questi strumenti assieme alle tecniche classiche di fisioterapia, mi prendo cura della persona attraverso il corpo, soprattutto quando la fisioterapia intesa come “riabilitazione” smette di essere efficace. Particolare cura viene dedicata alla relazione e alla comunicazione interpersonale, all’ascolto empatico e al tocco terapeutico.
Convinta di avere possibilità di sostegno e accompagnamento umano nelle fasi delicate della vita, riservo dello spazio nella mia attività professionale, dedicato ai professionisti sanitari, ai parenti degli ammalati e alle persone comuni non inserite in contesti sanitari. Questi spazi comprendono percorsi di formazione teorico esperienziale sui svariati risvolti del “prendersi cura dell’altro” e dei normali processi della “morte e del morire”.